Antonio Tonelli, milanese, classe 1934, è tornato ad esporre alla Galleria Ciovasso dopo due anni d’assenza. S’è trattato, comunque, d’una pausa di proficuo e fruttuoso lavoro, di una concentrazione che gli ha permesso di distillare ancora con palpitante acutezza la sua particolare poetica espressiva, fatta di cose e di sentimenti semplici e di un limpido gusto per la pittura “dipinta”, lentamente addensata intorno alle emozioni del vivere.

Il tema di questa mostra, presentata in catalogo da Rossana Bossaglia, è più che mai adatto a rendere evidenti ed esplicite le caratteristiche di questa sua assorta liricità. Sono, come dice il titolo della rassegna, nature morte urbane, oggetti abbandonati e persi nello spazio desolato di una metropoli vuota di presenze umane: tracce e “ombre” di un’esistenza che si svolge altrove, reperti consumati e disseccati di una vita inquieta e frenetica, forse anche alienata e alienante. Le minuziose descrizioni di questi oggetti, di questi protagonisti inanimati di melanconiche atmosfere, ci appaiono come un disincantato riflettere sullo spazio poetico che ci circonda e sulle sue contraddizioni, come le impronte di un’assenza dolorosa e inquietante. E’ una pittura, dunque, che ha oggi accentuato ed approfondito le sue valenze metaforiche, il suo significato poetico profondo, con una viva capacità di suggestione, con un suo fascino sottile e penetrante.

Giorgio Seveso – 1987 – L’Unità