Dalle opere di Antonio Tonelli emerge il principio di una tematica strettamente aderente alla realtà storico- sociale dell’uomo d’oggi.
L’azione pittorica di questo attento e sensibile artista milanese, recentemente segnalata in alcuni concorsi a carattere nazionale, si svolge in una concretezza di pensiero e di immagini che è all’opposto di tante vacue esercitazioni odierne. Se si volesse analizzare questo suo mondo, folto di riflessioni e di interrogativi sul destino dell’uomo, si potrebbe affermare che la sua attenzione è tutta concentrata sul rapporto fra progresso e civiltà. Pittura di notevole impegno dunque sia sul piano dei contenuti che su quello linguistico: frutto di parecchi anni di meditata ricerca, che per la prima volta Tonelli sottopone alla considerazione del pubblico e della critica.
Dagli esploratori del cielo lanciati verso nuove conoscenze, alla collettività coinvolta nella violentazione della natura, alla famiglia minacciata dalla disgregazione in un contesto urbano ed urbanistico sfigurato dall’egoismo e dalla mercificazione, è tutta una sequenza di situazioni al cui centro l’artista pone l’uomo. Ne indaga la condizione e la problematica esistenziale proiettandosi in una prefigurazione della sua immagine futura che non esclude implicazioni morfologiche. Da ciò la deformazione della figura umana accentuata da un cromatismo espressionistico a larghe stesure, aggressivo, ma controllato, e da un’impaginazione insolita e ricca di tagli originali.
La forma si articola in immagini tese e drammatiche che talora si stagliano nello spazio come bloccate da una vertigine. Ora chiuse emblematicamente in rigidi elementi geometrici, talaltra protese verso spiragli che si aprono sul tempo, esse testimoniano comunque la presenza dello spirito che si oppone e resiste alla violenza e ad ogni modificazione. Il compianto, comune amico Giorgio Kaisserlian, il quale ha seguito per anni il lavoro di Tonelli, condividerebbe pienamente, siamo certi, il nostro compiacimento per i risultati sin qui conseguiti da questo dotato artista, apprezzabile per le qualità inventive e per la serietà dell’impegno.
Gino Traversi, 1971